CRISTALLOCHIMICA
ISOMORFISMO
Prof. ETTORE ONORATO
Guida al Corso di Mineralogia; pag 308
III Edizione Riveduta e Ampliata
1965 - V. Ferri - Roma
Definizione
Evaporando una soluzione o raffreddando una massa fusa costituita di due (o più ) componenti A e B, possono verificarsi tre casi:
a) Formazione di cristalli A e, separatamente, di cristalli B.
Da una soluzione di CsCl e KCl, per esempio, si ottengono cristalli monometrici ai CsCl e cristalli di silvite (KCl monometrico).
b) Formazione di un nuovo composto ben definito AmBn.
Da una massa fusa in cui, per esempio, sia A = SiO2 e B = Al2O3 si formano cristalli del composto Al2SiO5 (sillimanite).
Se i due componenti non sono nel rapporto 1 : 1 voluto dalla formula, allora, oltre alla sillimanite, si formano anche cristalli del componente in eccesso, perciò quarzo (SiO2) se prevale A e corindone (Al2O3) se invece è B in eccesso.
c) Formazione di cristalli misti cioè di cristalli omogenei costituiti di A e B in proporzioni non fisse ma variabili.
I cristalli misti hanno omogeneità, fisica e chimica, come i composti ben definiti, perciò non sono da ritenersi miscele meccaniche di due (o più) sostanze cristalline, bensì soluzioni solide del reticolo dell'una nel reticolo dell’altra nel senso cioè che atomi o gruppi di atomi del reticolo A sono sostituiti da atomi o gruppi di atomi di B e viceversa.
Gli elementi chimici che si sostituiscono si dicono vicarianti o isomorfogeni.
Le sostanze cristalline capaci di dare soluzioni solide o, se si vuole cristalli misti, si dicono isomorfe ed il fenomeno va sotto il nome di isomorfismo.
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