7 - Il Genere

 
Livello num.
  1. Metafisica dei Cristalli 1
  2. Le Sette Chiavi
  3. I Principi Ermetici
  4. 7 - Il Genere
Revisione
n. 0 - 11/09/1990 - autore Tre iniziati
Visualizzazioni : 1.779
 
IL GENERE

"Il genere è in ogni cosa; tutto ha il suo principio mascolino e il suo principio femminino; il genere si manifesta su tutti i piani." (Il Kybalion)

Il grande «settimo principio ermetico», cioè il «principio del genere», incorpora la verità che il genere si rende in ogni caso manifesto; che i principii mascolino e femminino sono sempre presenti ed attivi in tutte le fasi dei fenomeni, su ciascun piano di vita. A questo punto riteniamo opportuno richiamare la vostra attenzione sul fatto che il genere, nel suo senso ermetico, e il sesso, nell'accezione ordinaria del termine, non sono la stessa cosa.
La parola «genere» è derivata dalla radice latina avente il significato di generare, procreare, creare, produrre. Riflettendoci sopra per un momento, vi accorgerete che la parola di cui si tratta ha un significato molto più esteso e più generale del termine «sesso», riferentesi quest'ultimo alle distinzioni fisiche tra viventi, maschi e femmine. Il sesso è semplicemente una manifestazione del genere sopra un certo piano del grande piano fisico: il piano della vita organica. Vorremmo che nelle vostre menti fosse bene impressa questa distinzione, e ciò per il motivo che certi scrittori che hanno acquistato un'infarinatura della filosofia ermetica, hanno cercato d'identificare questo settimo principio ermetico con strane, fantasiose e spesso riprovevoli teorie e insegnamenti riguardanti il sesso.
L'ufficio del genere è unicamente quello di creare, produrre, generare, e le sue manifestazioni sono visibili su ogni piano fenomenico. È un po' difficile esibire prove di tutto questo in sede scientifica, e ciò per la ragione che la scienza non ha ancora riconosciuto l'universale applicazione di questo principio. Ciò nonostante, le prove da fonte scientifica non mancano. In primo luogo abbiamo una chiara manifestazione del «genere» fra i corpuscoli, gli ioni o gli elettroni, che costituiscono la base della «materia», com'è nota alla scienza d'oggi e che, attraverso certe combinazioni, formano l'«atomo», che fino a poco fa era riguardato come terminale e indivisibile.
L'ultima parola della scienza è che l'atomo è composto da una moltitudine di corpuscoli; elettroni o ioni che girano attorno l'uno all'altro e vibrano ad un alto grado e a una forte intensità. Ma ci fa altresì sapere che la formazione dell'atomo è realmente dovuta all'accumularsi di corpuscoli negativi attorno ad uno positivo. I corpuscoli positivi sembrano esercitare una certa influenza sui corpuscoli negativi, e fanno sì che, linea seguita dai più antichi insegnamenti ermetici, che hanno sempre identificato il principio mascolino del «genere» col «polo positìvo», e quello femminino col «polo negativo» dell'elettricità (così chiamati).
A questo punto vogliamo dire una parola riguardo a tale identificazione. La mente del pubblico si è creata un'impressione del tutto erronea circa le qualità del cosiddetto «polo negativo» della materia elettrizzata o magnetizzata. I termini «positivo» e «negativo» sono dalla scienza a torto applicati ad un tale fenomeno. Il termine «positivo» significa qualche cosa di reale e di forte in confronto all'irrealtà o alla debolezza del «negativo». Nulla è più lontano dalla realtà per quanto riguarda i fenomeni elettrici. Il cosiddetto «polo negativo» della pila è realmente il polo nel quale e per il quale si rende manifesta la generazione o produzione di nuove forme ed energie. Non esiste in esso nulla di negativo. Le migliori autorità scientifiche usano ora l'aggettivo «catodico» in luogo di «negativo». Il termine «catodo» deriva da una radice greca che significa «discesa»: sentiero della generazione, ecc. Dal polo catodico emerge lo sciame d'elettroni o corpuscoli; e dallo stesso polo vengono fuori quei meravigliosi raggi che, nella scorsa decade, hanno rivoluzionato le concezioni scientifiche. Il polo catodico è il padre di tutti gli strani fenomeni che hanno reso inutili i vecchi libri di testo e hanno fatto sì che numerose teorie, da lunga pezza ritenute valide, venissero relegate negli archivi delle speculazioni scientifiche. Il «polo catodico» (o negativo) è il principio generatore dei fenomeni elettrici e delle più sottili forme di materia finora note alla scienza. Da ciò si può vedere come sia, da parte nostra, giustificato il rifiuto d'accettare il termine «negativo», e l'insistenza nel sostituire l'aggettivo «femminino» a quello anticamente usato. Sono i fatti che c'inducono a tutto questo, anche senza ricorrere agli insegnamenti ermetici. E così, parlando di quel polo di attività, useremo la parola «femminino» in luogo di «negativo».
Dagli ultimi insegnamenti scientifici si rileva che i corpuscoli generatori o elettroni sono «femminini» (la scienza ci fa sapere ch'essi sono composti d'elettricità negativa, ma noi diciamo che sono composti d'energia femminina). Un corpuscolo femminino si stacca (o meglio lascia) da un corpuscolo mascolino e dà inizio ad un nuovo corso. Esso cerca attivamente d'unirsi ad un corpuscolo mascolino, essendo a ciò sollecitato dal naturale impulso di creare nuove forme di materia o energia. Un ermetista giunge fino ad usare l'espressione: «esso cerca subito, di sua propria volontà, l'unione, ecc.». Questo distacco ed unione costituiscono la base della maggior parte delle attività del mondo chimico. Allorchè il corpuscolo femminino si unisce con un corpuscolo mascolino si ha il principio d'un certo processo.
Le particelle femminine vibrano rapidamente sotto l'influenza dell'energia mascolina, e circolano con altrettanta rapidità attorno a questo. Il risultato è la nascita d'un nuovo atomo. Il nuovo atomo si forma realmente in seguito all'unione degli elettroni o corpuscoli mascolino e femminino. Però, una volta compiutasi tale unione l'atomo resta una cosa separata con certe proprietà, ma non manifesta più la proprietà dell'elettricità libera. Il processo di distacco o separazione degli elettroni femminini vien chiamato «ionizzazione». Questi elettroni o corpuscoli sono i più attivi operatori nel campo della natura. Dalla loro unione o combinazione sorgono i vari fenomeni della luce, del calore, dell'elettricità, del magnetismo, dell'attrazione, della repulsione, dell'affinità chimica e del suo contrario, nonchè di simili fenomeni. E tutto questo ha luogo in seguito all'attività del «principio del genere» sul piano dell'energia.
La parte del principio mascolino sembra essere quella di dirigere una certa energia inerente verso il principio femminino, dando così luogo ai processi creativi. Ma il principio femminino è l'unico che compia il lavoro creativo, e ciò su tutti i piani. Tuttavia, ogni principio è incapace d'energia operativa senza l'aiuto degli altri. In alcune forme di vita i due principi sono combinati in un solo organismo. Per tale motivo, ogni cosa, nel mondo organico, manifesta entrambi i generi: c'è sempre la forma mascolina presente in quella femminina, e la forma femminina presente in quella mascolina.
Gli insegnamenti ermetici s'intrattengono molto sull'efficienza dei due principi del «genere» nella produzione e manifestazione delle varie forme d'energia, ma non crediamo opportuno entrare in particolari sopra un tale argomento, poichè non possiamo corroborarli con dimostrazioni scientifiche, per la ragione che la scienza non è ancora progredita fino a tal punto. Ma l'esempio che abbiamo citato dei fenomeni degli elettroni o dei corpuscoli vi farà vedere che la scienza si trova sul giusto sentiero, e vi darà pure un'idea generale dei principi basilari.
Alcuni autorevoli ricercatori scientifici hanno proclamato la loro credenza che nella formazione dei cristalli si trovi qualche cosa di corrispondente all'«attività sessuale», il che è da riguardare come un'altra pagliuzza dinotante in quale direzione soffino i venti della scienza moderna. E ogni anno vengono fuori altri fatti a riprova della giustezza del «principio ermetico del genere». Si vedrà che il «genere» è in costante funzione e manifestazione nel campo della materia inorganica, e in quello dell'energia o della forza. L'elettricità è ora generalmente riguardata come il «qualche cosa» in cui tutte le altre forme d'energia sembrano fondersi o dissolversi. La teoria elettrica dell'universo è la più recente dottrina scientifica, ed è sempre più favorevolmente accolta dagli studiosi e dal pubblico. Ne segue, quindi, che se nei fenomeni dell'elettricità possiamo avere - anche proprio alla radice ed alla sorgente delle loro manifestazioni - una presenza chiara e inequivocabile del «genere» e della sua attività, abbiamo il diritto di farvi credere che la scienza ha infine dato prove dell'esistenza in tutti i fenomeni dell'universo di quel grande principio ermetico.
Non è necessario che c'intratteniamo con voi sui ben noti fenomeni di «attrazione e ripulsione degli atomi», «dell'affinità chimica», degli «amori e degli odii», delle «particelle atomiche», dell'«attrazione o della coesione fra le molecole di materia». Questi fatti sono troppo ben noti e non occorre che ci soffermiamo a commentarli. Ma avete voi mai pensato che tutte queste cose sono manifestazioni del «principio del genere»? Non vi siete mai accorti che tali fenomeni hanno grandissima analogia con quelli dei corpuscoli o elettroni? E, per giunta, non vedete voi la razionalità degli insegnamenti ermetici, i quali asseriscono che la legge di gravitazione - quella strana attrazione in virtù della quale tutte le particelle e tutti i corpi materiali dell'universo tendono l'uno verso l'altro - non è precisamente che un'altra manifestazione del principio del genere, il quale opera in direzione dell'attrazione delle energie mascolina e femminina, e viceversa? Non possiamo ora offrirvi una prova scientifica di ciò, ma esaminate i fenomeni alla luce degli insegnamenti ermetici e vedrete se questa non sia una migliore ipotesi di lavoro di qualsiasi altra, offerta dalla scienza fisica. Sottoponete alla prova tutti i fenomeni fisici e vi accorgerete che il «principio del genere» è sempre «patente».
Prendiamo ora in considerazione l'efficienza del principio sul piano mentale. Si ricaveranno da ciò molte cose interessanti e degne d'esame.

Genere Mentale
... omissis...
I maestri ermetici istruiscono su quest'argomento invitando i loro discepoli ad esaminare i rapporti della loro coscienza col loro «io». Gli studiosi sono invitati a rivolgere la loro attenzione all' «io» che ha dimora entro ciascun di loro. Ognuno è tratto a vedere che la sua coscienza lo mette anzitutto a conoscenza del suo «io», il che avviene attraverso l'espressione «io sono». A tutta prima sembrano queste le parole definitive della coscienza, ma esaminando ulteriormente la cosa ci si accorge che questo «io sono» può essere separato o spezzato in due parti o aspetti distinti, i quali, mentre operano all'unisono e in congiunzione, possono tuttavia star separati.
In principio sembra esserci un solo «io» esistente, ma un esame più attento e più accurato fa conoscere che esiste un «io» e un «me». Questi gemelli mentali differiscono nelle loro caratteristiche e nella loro natura .....
... omissis...
Il «me» di molte persone si può dire consista per lo più nella loro coscienza del corpo, dei loro appetiti fisici, ecc. La loro coscienza è ampiamente collegata con la loro natura corporea: esse praticamente «vivono con questo». Alcuni giungono fino a riguardare la loro disposizione personale, quale parte del loro «me» e sembrano effettivamente considerarla come parte di loro. Uno scrittore ha umoristicamente affermato che gli «uomini constano di tre parti: anima, corpo e abito». Questa gente, ch'è «fornita di coscienza alla guisa di un abito » .....
... omissis...
..... lo studioso si troverà in possesso di un «io» che potrà essere considerato nei suoi aspetti duali di «io» e di «me». Il «me» sarà sentito come un qualche cosa di mentale in cui si producano pensieri, idee emozioni, sentimenti ed altri stati mentali. Esso potrà essere riguardato come la «matrice mentale» - così denominata dagli antichi - capace di generare mentalmente, con riferimento ai poteri latenti di creazione e di generazione mentale d'ogni sorta e specie. La sua potenza d'energia creatrice è enorme, da quanto si può sentire, ma pare ch'esso abbia coscienza di ricevere qualche altro «io», prima di poter conferire l' «essere» alle sue creazioni mentali. Una tale coscienza trae seco la messa in atto di un'enorme capacità di lavoro mentale e d'abilità creativa.
Ma lo studioso fa presto ad accorgersi non essere questo ciò ch'egli cerca nell'intimo della sua coscienza. Egli constata l'esistenza d'un qualche cosa di mentale avente la possibilità di volere che il «me» agisca lungo certe linee creative, e può del pari appartarsi ed essere testimonio della creazione mentale. Diventa pertanto consapevole che questa parte di lui si chiama il suo «io». Egli può a sua volontà riposare nella propria coscienza, e si rende accorto che non si tratta della coscienza di un'abilità di generare e di creare attivamente, nel senso d'un processo graduale inerente ad operazioni mentali, ma piuttosto del senso e della coscienza di un'abilità di proiettare dell'energia dall' «io» al «me»: d'un processo di «voluzione» che la creazione mentale inizi e prosegua. Constata altresì che l' «io» può isolarsi e agire da testimonio della creazione mentale e della generazione del «me». Quest'aspetto duale esiste nella mente d'ogni persona. L' «io» rappresenta il principio mascolino del genere, mentre il «me» rappresenta il principio femminino. L' «io» rappresenta l'aspetto dell'essere, il «me» l'aspetto del divenire. Noterete che il principio di corrispondenza opera su questo piano precisamente come opera sul grande piano su cui si compie la creazione degli universi. I due non differiscono nella specie, bensì - ed ampiamente - in grado. «Com'è al di sopra, così è al di sotto; com'è al di sotto, così è al disopra».
Questi aspetti mentali (il principio mascolino e il principio femminino) (l' «io» e il «me») considerati in rapporto coi ben noti fenomeni mentali e fisici; forniscono la chiave maestra per penetrare nelle poco note regioni dell'operazione e della manifestazione mentale. Il principio del «genere mentale» mette in mostra la verità che sottostà a tutto il campo dei fenomeni fisici dell'influenza mentale.
La tendenza del «principio femminino» è sempre volta al ricevimento delle impressioni, mentre la tendenza del «principio mascolino» è sempre indirizzata a dare o esprimere. Il principio femminino ha un campo d'operazione molto più variato di quello mascolino. Detto principio femminino è quello a cui compete la generazione di nuovi pensieri, concetti e idee, compreso il lavoro dell'immazinazione. Il principio mascolino si appaga del lavoro della volontà nelle sue varie fasi. Tuttavia, senza l'aiuto attivo della volontà di questo principio, quello femminino non può che generare immagini mentali, che sono il risultato d'impressioni ricevute dall'esterno, anzichè produrre creazioni mentali originali.
Le persone che possono dedicare, in modo continuativo, l'attenzione e il pensiero ad un qualsiasi soggetto, impiegano attivamente entrambi i principii mentali: il femminino nel lavoro di generazione attiva mentale, e la volontà mascolina nello stimolare ed energetizzare la parte creativa della mente.
... omissis...
[Ref. 912; pp. 138-158]

Le sette Leggi Universali - 7 - Legge di Generazione (03:33)
by dolcevocedellanotte


Principio del Genere (06:21)
by Alan Anam - Antkuano

Referenze
  1. Tre iniziati (1990) "Il Kybalion"; Alter Ego; Terza Edizione Italiana 1990 - I Dioscuri - Genova
© 2006-2025 Alessandro PONE ed Edoardo PONE
Licenza Creative Commons
Versione 11.0 - HTML5 - .Net - MS-SQL - Responsive - Ajax
Ponesoft Machine

loading...

Elaborazione in corso...

Si è verificato un errore.
Contattare l'amministratore di sistema comunicando il seguente messaggio:

I dati verranno salvati nel database.

Confermi il salvataggio?

Questo record verrà cancellato definitivamente e non potrà essere recuperato.

Confermi la cancellazione?

Prima di procedere occorre confermare l'esecuzione del comando selezionato.

Confermi l'esecuzione?

Sono stati commessi degli errori nell'inserimento dei dati. Un apposito messaggio posizionato sotto ogni campo errato segnalerà il tipo di errore commesso.

Non sono presenti record in archivio.

Si è tentato di duplicare il valore della Chiave Primaria di una Tabella.

Errore nella verifica di User ID e Password.
Rieffettuare il Log-In.